
- Come si costruisce e legge un grafico radar
- Creare grafici radar con Excel: più semplice di quanto pensi
- Esempio 1: i cinque principi del Lean Thinking
- Esempio 2: i sette Muda
Un grafico radar per la Lean Production è una rappresentazione visiva che utilizza un grafico “a ragnatela” per valutare e confrontare le prestazioni di un’azienda rispetto ai vari principi o indicatori chiave della produzione snella, come i 5 principi del Lean Thinking (Value, Map, Flow, Pull e Perfection) o altri aspetti quali efficienza, qualità e riduzione degli sprechi (Muda). Serve a identificare rapidamente punti di forza e aree di miglioramento, rendendo più facile visualizzare le differenze e le somiglianze tra vari aspetti della produzione snella.
Come si costruisce e legge un grafico radar
Il punto centrale del grafico radar individua il punto da cui partono gli assi. Ogni asse rappresenta una diversa categoria o metrica, con una scala che aumenta allontanandosi dal centro. Le linee collegano i valori di ogni serie, formando dei poligoni. Per confrontare più serie si osservano le dimensioni e le forme generate dalle diverse linee, cercando punti di forza o debolezza in ogni categoria e per ogni elemento.
Gli elementi del grafico radar
- Punto centrale: è l’origine del grafico, il punto da cui partono tutti gli assi.
- Assi: ogni raggio che si irradia dal centro rappresenta una variabile o una categoria.
- Scale: le linee della griglia, distanziate uniformemente dal centro, indicano i valori e aumentano man mano che ci si allontana dal centro.
- Punti dati: rappresentano il valore effettivo di ogni serie per quella specifica categoria.
- Linee di collegamento: connettono i punti dati di una stessa serie, formando una figura chiusa che assomiglia a una stella o a una ragnatela.
Come interpretare il grafico
- Individuare gli assi: ciascun asse identifica una categoria o una caratteristica da valutare.
- Controllare la scala: bisogna prestare attenzione ai valori indicati sulla scala di ciascun asse; più il punto è lontano dal centro, maggiore è il valore.
- Osservare le serie di dati: se ci sono più serie (solitamente rappresentate da linee di diverso colore o stile), si confrontano le loro forme.
- Valutare le forme: una forma più grande indica valori aggregati più elevati, mentre una forma più piccola suggerisce valori inferiori.
- Identificare i punti di forza e di debolezza: bisogna cercare i punti in cui le linee di una serie si spingono più lontano (punti di forza) o si avvicinano al centro (punti di debolezza). Se viene utilizzato per identificare gli sprechi, allora i punti di forza e quelli di debolezza si invertono.
Creare grafici radar con Excel: più semplice di quanto pensi
Molti credono che per realizzare un grafico radar sia necessario ricorrere a software specializzati o costosi strumenti di data visualization. In realtà, Excel offre tutto ciò che serve per creare efficaci grafici radar direttamente dal suo menu standard.
Con pochi clic in Excel è possibile trasformare una semplice tabella di dati in un grafico radar professionale: basta selezionare i dati, accedere al menu “Inserisci” e scegliere la tipologia “Radar” tra i grafici disponibili.
Excel permette di personalizzare completamente l’aspetto del grafico, modificando colori, etichette, scale e stili di linea. Non servono plugin aggiuntivi, abbonamenti premium o competenze tecniche avanzate: gli strumenti già presenti in Excel sono più che sufficienti per ottenere risultati di qualità professionale.
Esempio 1: i cinque principi del Lean Thinking
Creiamo un grafico radar, noto anche come spider chart, per valutare l’aderenza di un’azienda ai 5 principi Lean:
- Asse 1 VALUE >> capacità di definire chiaramente il valore dal punto di vista del cliente
- Asse 2 MAP >> mappatura del valore ovvero di tutte le attività del processo, distinguendo quelle che creano valore per il cliente da quelle che sono invece spreco (attività non a valore aggiunto).
- Asse 3 FLOW >> fluidità del processo produttivo
- Asse 4 PULL >> capacità di produrre solo ciò che è richiesto dal cliente
- Asse 5 PERFECTION >> impegno costante e senza fine al miglioramento continuo (Kaizen) per eliminare progressivamente tutti gli sprechi e raggiungere l’eccellenza operativa.
Valutazione attuale | Target obiettivo | |
Value | 7 | 9 |
Map | 6 | 9 |
Flow | 5 | 9 |
Pull | 4 | 9 |
Perfection | 8 | 9 |
Il punteggio medio pari a 6.0 di aderenza ai principi della Lean può essere considerato un punteggio discreto, che tuttavia evidenzia che sono necessari dei miglioramenti.
Ma dove è necessario intervenire? Il grafico radar ci guida visivamente: balza subito all’occhio che in questo caso specifico l’azienda dovrà rivedere il suo processo produttivo, che magari è ancora impostato sulla logica “push”, in cui la produzione anticipa le richieste, invece di essere guidata dalla domanda effettiva del cliente.
Esempio 2: i sette Muda
Immagiamo ora di voler implementare un grafico radar per monitorare e ridurre gli sprechi (Muda). Il grafico a ragnatela offre il vantaggio di poter osservare simultaneamente tutti i sette tipi di spreco ed in particolar modo di identificare le aree “depresse”, che evidenziano i Muda più critici. Nel caso degli sprechi un Muda più distante dal centro indica una maggiore gravità e la necessità di un intervento.
Ogni muda viene valutato da 1 a 10, dove:
- 1-3: livello ottimale = spreco minimizzato
- 4-6: livello medio = miglioramento necessario
- 7-10: livello critico = spreco elevato
Livello sprechi attuale | Target ottimale | |
Sovrapproduzione | 6 | 1 |
Attese | 7 | 1 |
Trasporti | 5 | 1 |
Processi | 4 | 1 |
Scorte | 8 | 1 |
Movimenti inutili | 3 | 1 |
Rilavorazioni | 5 | 1 |
L’indice generale pari a 5.4 segnala una situazione in cui a livello generale, gli sprechi sono moderati e sarebbero auspicabili degli interventi di migliormento.
Il grafico a ragnatela ci dice immediatamente quali sono le aree sulle quali intervenire, ovvero le attese e le scorte eccessive. Per quanto riguarda le attese, bisognerà capire, a seconda del processo produttivo, se dipendono ad esempio dalle linee di produzione che richiedono magari l’implementazione di un sistema di bilanciamento oppure un’analisi dei tempi di setup per ridurre i changeover ( nel caso di linee di assemblaggio automatiche), oppure da un approvvigionamento dei materiali alle linee inefficiente.
Scorte eccessive, intese come l’accumulo di materiali, semilavorati o prodotti finiti in eccesso che non sono immediatamente necessari e che si traducono in un aumento dei costi di stoccaggio e del rischio di obsolescenza, potrebbero essere ridotte, implementando dei sistemi Kanban per i materiali critici oppure rivedendo le politiche di approvvigionamento.